Nel mio gruppo Facebook privato esclusivo per allergiche al nichel, ogni giorno c’è una persona allergica che mi chiede questa frase:
“Paola, ma esistono le verdure senza nichel e se ci sono, quali possiamo mangiare?”.
Se anche tu cercando su Google o dal gruppo Facebook sei atterrata su questa guida, riceverai tutte le informazioni di cui hai bisogno qui sotto.
Sei pronta?
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Video: Ecco le Verdure Senza Nichel che Mangio Senza Problemi (e quelle che evito)
Introduzione
Il nichel è un metallo pesante che può avere effetti negativi anche piuttosto pesanti sulla salute dell’organismo, in particolare della pelle (ad esempio, dermatiti da contatto , orticaria, irritazioni cutanee) e dell’apparato gastrointestinale.
Al tempo stesso questa sostanza tende ad accumularsi nei tessuti dando vita a una vera e propria intossicazione .
Ecco perché è fondamentale includere alimenti privi di nichel all’interno della propria dieta quotidiana ed evitare contemporaneamente quelli che lo contengono.
In particolare sono le persone allergiche a questo metallo pesante oppure che possono sviluppare reazioni più forti a dover seguire una dieta povera di nichel .
Per raggiungere questo obiettivo è bene sapere quali sono i cibi da non consumare e quali invece sono ammessi.
Un settore a cui bisogna prestare maggiore attenzione riguarda appunto le verdure.
Esistono le verdure prive di nichel?
Oppure tutte contengono il nichel e ci si deve limitare a quelle con una bassa percentuale di questa sostanza? Vediamo di avere le idee chiare su questo argomento.
Verdure senza nichel: esistono davvero?
Proprio per la sua natura, il nichel è presente nel terreno, nell’acqua, nell’aria e in molti oggetti di uso quotidiano.
Di conseguenza è difficile avere un’alimentazione priva di questa sostanza.
Ciò vale soprattutto per le verdure senza nichel perché tendono ad assorbire il metallo attraverso le radici.
In genere, comunque, le quantità presenti sono molto basse, tanto da permetterne il consumo anche da parte delle persone intolleranti a questa sostanza.
Quindi, pur se in realtà non esistono esattamente verdure senza nichel, è possibile optare per alimenti in grado di non causare reazioni allergiche.
Tra le verdure con un bassissimo contenuto di metallo pesante e che possono essere tranquillamente mangiate persino dagli intolleranti ci sono:
il songino
i finocchi
la scarola
l’insalata iceberg
l’invidia riccia
la veleriana
la lattuga canasta
i peperoni
le melanzane
le bietole
il radicchio rosso
il topinambur
le zucchine
i ravanelli.
Presentano contenuti di nichel più alti e quindi vanno consumati con moderazione:
la lattuga
i cavoli
la zucca
le carote
i cavolfiori.
Invece si consiglia di ridurre il consumo delle verdure ricche di nichel, ad esempio:
le cipolle
i carciofi
gli asparagi
i pomodori
i fagiolini
gli spinaci
il sedano.
Tuttavia è bene tenere a mente che, persino nel caso delle cosiddette verdure senza nichel, la quantità di metallo presente varia anche in base ai metodi di coltivazione e al terreno.
Infatti il suolo può essere contaminato con questa sostanza, così come le falde acquifere da cui proviene l’acqua di irrigazione.
Altre cause che portano a un innalzamento delle percentuali sono le polveri sottili e le piogge contenenti smog.
Di conseguenza è bene mettere in atto alcuni accorgimenti per seguire effettivamente un’alimentazione completamente priva di nichel e prestare una notevole attenzione nella scelta delle verdure da acquistare.
Queste devono essere di provenienza certa, preferibilmente biologica e controllata.
Gli accorgimenti da mettere in atto
Si definisce come allergia al nichel una reazione a questo metallo pesante che si manifesta per accumulo.
Di conseguenza, anche se una persona risulta essere particolarmente sensibile a questa sostanza, la reattività si manifesta soltanto se nell’organismo la quantità di nichel presente supera una determinata soglia.
Quindi i disturbi legati all’intolleranza sono causati dall’intossicazione di questo metallo e non dal suo semplice ingerimento.
Proprio per questo motivo in genere il consumo di alimenti a basso contenuto di nichel non provoca conseguenze alle persone predisposte a reazioni allergiche.
Un aspetto da considerare è il fatto che la soglia limite oltre la quale si manifestano i disturbi è altamente personale, perciò cambia da un soggetto a un altro.
Proprio per questo motivo le allergiche al nichel dovrebbero rivolgersi a un dietologo oppure a uno specialista sia per avere la conferma di soffrire di questo disturbo che per essere consigliati su quale sia la dieta più adatta da seguire.
Inoltre è possibile adottare una dieta detox ad eliminazione degli alimenti contenenti nichel nella prima fase e di reintroduzione poi, per disintossicare e depurare l’organismo dal nichel accumulato.
In questo modo, una volta che i livelli di nichel ritornano a essere molto bassi, si possono mangiare con moderazione anche cibi che in genere danno fastidio quando non ci si è ancora disintossicati dal metallo.
Altri accorgimenti da tenere in considerazione
Tutti gli alimenti devono essere freschi oppure conservati in vasi di vetro.
Non bisogna consumare legumi e verdure in scatola perché la lattina contiene nichel.
Il rilascio di questa sostanza può nel medio periodo contaminare i cibi inscatolati.
Le patate devono essere cotte e mangiate senza buccia (Preferisci la patata dolce americana alle normali patate classiche a pasta bianca).
Infatti questi tuberi crescono sottoterra e la buccia tende ad assorbire il nichel quando questa sostanza è presente nel suolo.
In genere è preferibile mangiare le patate 2-3 volte al mese.
Tutte le verdure senza nichel e quelle con un moderato contenuto di questo metallo vanno cotte in pentole, tegami padelle prive di nichel perché la sostanza può essere rilasciata nel corso della fase di cottura.
Ad esempio, è bene evitare l’alluminio e l’acciaio, preferendo invece la ghisa oppure il rame.
Al tempo stesso è preferibile usare anche posate che non contengono nichel.
Prima di lavare le verdure e gli altri alimenti si consiglia di far scorrere per almeno 30-40 secondi l’acqua del rubinetto.
Lo stesso accorgimento deve essere utilizzato se si usa l’acqua del rubinetto per cucinare oppure per bere.
Infatti molto spesso il metallo con sui sono state realizzate le tubature contiene del nichel.
Di conseguenza l’acqua che rimane ferma nel rubinetto chiuso e che fuoriesce subito non appena lo si apre tende a contenerne una maggiore quantità.
Ciò si spiega con il fatto che il liquido non scorre e quindi le particelle di metallo pesante vanno a depositarsi nell’acqua in percentuale maggiore rispetto a quanto accade quando scorre.
I metodi di cottura consigliati
Esistono alcuni metodi di cottura per le verdure senza nichel che consentono di preservare le caratteristiche organolettiche degli alimenti e non aumentare inavvertitamente le concentrazioni di questa sostanza.
Le modalità più utili e pratiche sono:
la sbollentatura
e la sbiancatura.
Entrambi preservano i livelli nutrizionali e gli aromi delle verdure e, al contrario di quanto avviene con altri sistemi di cottura, rendono il loro colore vivo e brillante.
La modalità base consiste nello scottare le verdure per pochi secondi nell’acqua bollente immergendole completamente così da avere una lessatura uniforme.
Quindi occorre scolare gli alimenti e raffreddarli velocemente per interrompere il processo di cottura.
Si possono immergerli o porli sotto l’acqua fredda oppure metterli in una ciotola piena di ghiaccio per poi ricoprirli.
In secondo luogo è bene tenere a mente che queste due tecniche hanno alcuni segreti che è necessario conoscere per avere risultati a regola d’arte.
Nello specifico: la sbiancatura e la sbollentatura possono essere usate come sistemi di precottura.
In questo modo si rendono più tenere le verdure prima di impiegarle come ingredienti per una successiva preparazione (ad esempio, le torte salate, le parmigiane oppure le frittate).
In alternativa, si può terminare la cottura in padella saltando l’ortaggio insieme a un filo d’olio e, a piacere, spezie e aromi.
A differenza di quanto accade cuocendo le verdure senza nichel semplicemente in padella evitando la fase di pre-cottura il colore rimane più brillante e vivace.
Di conseguenza faranno una più bella figura dal punto di vista estetico quando vengono portate in tavola.
Ti ricordo di non impiegare pentolame di alluminio oppure acciaio.
I cibi sbollentati possono essere congelati dopo che sono stati raffreddati, così da poterli utilizzare quando lo si preferisce senza rischiare che perdano gusto, valori nutrizionali e sapore.
Le verdure senza nichel da sottoporre a sbiancatura e sbollentatura possono anche essere state precedentemente precotte con la tecnica della frittura.
Di conseguenza si effettua prima una frittura a 130°C.
In questo modo gli alimenti cuociono ma non si dorano.
A questo punto si effettua la sbiancatura e infine, appena prima di servirli in tavola, si termina con la normale friggitura ad alte temperature per renderli belli dorati.
In genere la sbiancatura e la sbollentatura sono eseguite usando delle pentole più o meno capienti a seconda della quantità dei cibi da trattare.
Tuttavia si possono impiegare anche delle casseruole.
Il sistema della sbollentatura può essere adatto per una cottura vera e propria.
Si tratta di una modalità molto utile quando si ha a che fare con verdure di ridotte dimensioni e/o dalla fibra delicata.
Di conseguenza raggiungono un adeguato livello di cottura in pochissimo tempo.
Consigli per approfondire: Colazione Senza Nichel , idee di ricette e consigli per variare la tua dieta anche se non sai più cosa mangiare.
Conclusione
Anche nel caso in cui una persona sia allergica al nichel non è possibile eliminare questo metallo ed evitare di ingerirlo insieme ai cibi che compongono la propria dieta oppure di entrare in contatto con oggetti che lo contengono.
Al tempo stesso non esiste una cura definitiva .
Gli unici accorgimenti che si possono adottare per limitare al minimo le reazioni allergiche e i disturbi correlati sono seguire le regole descritte per la cucina e preferire una dieta a base di alimenti privi di questo metallo.
In aggiunta, si può applicare una dieta detox a basso contenuto di nichel per un periodo di tempo e poi aggiungere pian piano gli alimenti che non erano tollerati.
Comunque è bene ricordare che, come precedentemente sottolineato nell’articolo, sono molti i fattori che portano al manifestarsi di queste reazioni negative (ad esempio, la quantità di metallo che si è accumulata nell’organismo e il proprio stile di vita) e la soglia minima risulta essere molto soggettiva .
Proprio per questo motivo è bene eliminare l’apporto di nichel proveniente da altre fonti, come i cosmetici, i prodotti per il corpo e per i capelli.
Tra i consigli che si possono dare ci sono:
farsi seguire da un (bravo ed esperto) nutrizionista, un allergologo oppure un altro specialista del settore se si soffre di un’intolleranza al nichel.
Verificare quale sia la reale reazione del proprio corpo a questo metallo.
Risulta essere molto utile una procedura diagnostica conosciuta con il nome di patch test .
Si tratta di una modalità con elevati livelli di precisione e accuratezza, grazie al quale è possibile esaminare dettagliatamente come l’organismo di una persona reagisce a contatto con una certa sostanza, in questo caso il nichel.
Il test servirà anche a determinare meglio la gestione delle dosi del metallo consentite e quali alimenti sia meglio eliminare.
Attuare una procedura di disintossicazione dell’organismo , così da eliminare il nichel che si è accumulato.
Una sostanza utile è la zeolite attivata , disponibile sia in polvere che in capsule.