In questo articolo, nello specifico, mi soffermerò sul tema del quale hai sicuramente sentito qualcosa. Parlerò del pomodoro senza nichel . Si tratta di una realtà o di una leggenda?
Con questo post ti aiuterò a chiarire le idee in merito con qualche informazione verificata che, spero proprio, potrà aiutarti a vivere meglio il tuo rapporto con il cibo.
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Passata di pomodoro nichel free: esiste davvero?La mia storia ha tantissimi tratti in comune con quella di molte altre persone.
Come il 99% delle allergiche al nichel mi sono ritrovata, dopo la diagnosi, a dover dire addio al pomodoro.
Ovviamente la cosa non è stata facile da “digerire “. Parliamo infatti di uno dei classici della cucina italiana, di un alimento presente sulle nostre tavole fin dalla prima infanzia.
All’inizio mi sono disperata e per anni ho messo praticamente una pietra sopra all’idea di gustare una buona pasta al pomodoro .
Per fortuna, però, oggi le cose sono diverse. Probabilmente chi ha appena ricevuto la diagnosi non lo sa, ma il pomodoro senza nichel … è realtà!
Esistono infatti già della aziende agricole italiane che producono e distribuiscono online e in alcuni centri commerciali e supermercati d’Italia questo pomodoro idroponico (continua a leggere sotto per saperne di più) adatto anche a noi allergiche al nichel.
Sono felicissima di condividere informazioni in merito e di parlare del progetto portato avanti da alcuni ricercatori dell’Università Aldo Moro di Bari.
La ricerca di cui sto per presentare le principali peculiarità risale al 2015.
Come si sono mossi i ricercatori? Partendo da un obiettivo specifico: eliminare il nichel da pomodoro e grano .
Il primo step della ricerca ha previsto la selezione di alcune cultivar (termine tecnico per indicare le varietà botaniche) con una particolare caratteristica: una minor capacità di estrarre metalli dal sottosuolo.
Dopo questa selezione, arriva il momento della coltivazione, che è stata portata avanti considerando diversi criteri.
Ecco i principali:
Presenza di nichel nei fertilizzanti Presenza di nichel nel terreno. Una volta arrivati alla produzione, i ricercatori hanno testato la tollerabilità dei pomodori in questione, somministrandoli a un ristretto numero di pazienti allergici al nichel.
Come sono andati i primi risultati? Molto bene.
I primi pazienti, infatti, hanno manifestato soddisfazione per la possibilità di gustare nuovamente una buona pasta al pomodoro nichel friendly . Oltre a ciò, non hanno palesato alcun effetto collaterale.
Questa ricerca rappresenta un risultato senza dubbio importante.
I ricercatori che l’hanno seguita, infatti, si sono subito messi all’opera per produrre, sempre senza nichel, anche altri prodotti ortofrutticoli.
Leggi anche : Frutta senza nichel : Ecco 14 frutti che puoi mangiare senza problemi.
Pomodoro senza nichel. Minelli: “Ecco Cosa Sapere” Quando si parla di pomodoro senza nichel, è fondamentale raccontare qualcosa di più e citare Mauro Minelli che, dal 2011, ha iniziato a lavorare con gli studiosi attivi presso il Dipartimento di Scienze del Suolo dell’Università Aldo Moro di Bari.
Al percorso di ricerca hanno collaborato anche altre realtà, come per esempio l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari e il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento.
Grazie al loro lavoro, è stato possibile selezionare varietà di grano e pomodori a basso contenuto di nichel.
Il team in questione è riuscito a ottenere pomodori con una bassissima concentrazione di nichel, per nulla problematica per gli allergici.
I parametri in merito sono compresi tra 0,25 e 0,40 mg/kg. Per fare un paragone con il normale pomodoro fresco, ricordo che esso, mediamente, è caratterizzato dalla presenza di una quantità di nichel pari a 1 mg/kg (quando va bene).
Qui sotto scopri dalle stesse parole del Dottor Minelli che tipo di studi è stato realizzato e a che punto siamo con la ricerca:
Salsa di pomodoro nichel free: cosa dicono i nutrizionisti?Parlare di questi progetti di ricerca è molto bello, siamo tutti d’accordo.
Quando sono venuta a sapere, ormai diversi anni fa, che un team stava lavorando per “regalarci” il pomodoro senza nichel, ho fatto un salto sulla sedia dalla gioia!
Dopo essermi lasciata dominare dall’entusiasmo, però, mi sono fermata un attimo e ho deciso di informarmi un po’ leggendo l’opinione di qualche nutrizionista.
Interessante a tal proposito è il punto di vista della Dottoressa Irene Tornisello che, poco dopo l’ufficializzazione delle ricerche condotte dal team di Minelli, si è espressa in merito al pomodoro senza nichel nel corso di diverse interviste.
Cosa ha detto?
Che questo progetto nichel-friendly è un’innovazione molto importante .
Ha inoltre affermato che gli alimenti senza nichel prodotti in seguito alle ricerche sono assolutamente sicuri e che la loro introduzione apre uno scenario rilevante nell’attenzione a un problema complesso come quello dell’allergia al nichel.
Come coltivare pomodori senza nichel: l’agricoltura idroponica pomodoro senza nichel – fonte: Ferrari Farm Società Agricola Al giorno d’oggi, per fortuna, la vita delle allergiche al nichel è molto più facile rispetto a qualche anno fa. Come è possibile capire da queste righe, la scienza ha fatto passi da gigante e ha portato alla produzione del pomodoro senza nichel.
Coltivarlo “fuori” da programmi di ricerca è possibile?
La risposta è si, perché i pomodori a basso contenuto di nichel sono già in vendita grazie all’agricoltura idroponica .
Di cosa si tratta?
Partiamo dalla definizione.
Grazie ad essa, possiamo capire che l’agricoltura idroponica prevede la coltivazione di piante fuori terra.
Per quale motivo è possibile considerare l’agricoltura idroponica come un’importante soluzione per gli allergici al nichel ?
Prima di rispondere a questa domanda, ricordiamo che il nichel è presente praticamente dappertutto.
Lo troviamo nell’aria, nell’acqua, nel suolo. In quest’ultimo caso in particolare viene assorbito in quantità notevoli.
Per quale motivo?
Prima di tutto perché la crosta terrestre, di base, è composta da metalli pesanti.
Il Nichel insieme agli altri metalli pesanti, vengono poi assorbiti tramite l’acqua piovana.
Questo ci permette di capire che, molto spesso, le coltivazioni risultano contaminate da nichel .
Questo problema è brillantemente risolto grazie all’agricoltura idroponica.
Origine dell’agricoltura idroponica Continuiamo a parlare del pomodoro senza nichel approfondendo le caratteristiche dell’idroponia.
Vediamo innanzitutto cosa significa il termine.
Idroponia è l’unione di due parole greche, per la precisione “hidro=acqua” e “ponos=lavoro” .
L’idroponia ha radici molto antiche.
Forse non tutti sanno che veniva praticato ai tempi degli antichi babilonesi, ma anche in Perù e in Birmania.
In questi Paesi, nell’antichità, si coltivavano giardini sulla superficie dell’acqua .
Giusto per fare un esempio, ricordo che, attorno al 1100, i popoli dell’America del Sud e del Messico ampliavano le superfici destinate all’agricoltura realizzando delle vere e proprie isole galleggianti di canne e giunchi sulle acque dei laghi.
Leggi anche : Ecco 18 verdure senza nichel che puoi mangiare anche tu senza problemi .
Come coltivare i pomodori senza nichel grazie all’agricoltura idroponica Dopo questa introduzione storica, passiamo a qualche nozione pratica. Esistono due sistemi per coltivare piante in acqua. Ecco le caratteristiche di ciascuno:
Immersione delle radici in una soluzione con proprietà nutritive.Utilizzo di un substrato inerte , senza il ricorso alla terra. In alcuni casi, questa tipologia viene definita “agricoltura senza suolo “.Per comprendere meglio la situazione, nella maggior parte dei casi, le piante faticano ad adattarsi alla mancanza di ossigeno.
Ecco perché, per concretizzare l’agricoltura idroponica, sono necessari alcuni accorgimenti.
Il primo consiste nel ricorrere a un’acqua ricca di sostanze nutritive e ossigeno .
Queste sostanze nutritive, una volta esaurite, devono essere reintegrate.
Un altro consiglio molto importante per gestire le colture idroponiche, ottime per pomodori, fragole e gerbere, consiste nel monitorare costantemente temperatura, umidità, livello di C02, intensità della luce, ventilazione.
Per ottenere risultati positivi, è essenziale bilanciare l’equilibrio tra nutrienti e ossigeno.
Un altro aspetto fondamentale è la scelta del sistema. In generale, la coltivazione in acqua per i pomodori rappresenta la soluzione migliore .
Ci sono anche alternative più complesse, come per esempio la Multi Flow.
Si tratta però di soluzioni che vengono usate dalle aziende agricole.
Cosa dire, invece, delle alternative che possono essere gestite in ambiente domestico?
A tal proposito, ricordo alcune semplici regole.
Prima di tutto, bisogna specificare la possibilità di utilizzare la luce naturale .
Molto importante è anche la protezione.
L’impianto idroponico deve essere coperto con vetro o polietilene.
In questo modo, è possibile creare un effetto serra fondamentale per le piante.
A livello pratico, il processo completo della coltivazione idroponica può essere riassunto nei seguenti punti:
Riempimento , con dell’acqua, di un contenitore in plastica che funge da serbatoio. Molto importante è sceglierlo grande. In questo modo, si garantirà maggiore stabilità all’impianto. Essenziale è anche che non lasci passare la luce.Va meglio l’acqua piovana rispetto a quella del rubinetto, che può risultare eccessivamente dura.Il contenitore in plastica va posizionato sopra un serbatoio.All’interno del serbatoio, va installata una pompa d’acqua. Nei negozi dedicati alle colture idroponiche, è possibile trovarne senza problemi.Dopo questa premessa iniziale, passiamo alla coltivazione vera e propria che inizia dal seme.
Nei vivai, è possibile trovare semi già predisposti per la coltura idroponica. Non appena le piante germogliano, vanno messe sotto la luce artificiale per almeno 12 ore al giorno.
Le piante vanno trasferite nell’impianto idroponico non appena ci si accorge che sono spuntate le radici dal fondo del vassoio.
Leggi anche : alimenti senza nichel per un menu adatto a te e alla tua famiglia.
ConclusioneSono sicura che se non ne sapevi nulla, ti ho dato una bella notizia.
Finalmente anche noi allergiche possiamo tornare a mangiare il pomodoro.
Ci sono già alcune aziende agricole italiane che producono e vendono online e in alcuni centri commerciali questi pomodori, e siamo passati dalla fase di ricerca alla produzione vera e propria.